Come fare per…

Webinar e digital-perle varie, di esperti e “fungastri” che spuntano da ogni millimetro del web. Esperti, ovunque ci si volti, con risposte pronte per ogni moderno arcano: “Come aumentare la clientela”; “Come migliorare la performance aziendale”; “Come gestire lo stress”; “Come reperire buoni partners”. Per non parlare di “Come aumentare i guadagni” o “Guadagnare stando a casa”. Si arriverà a “Come diventare milionari stando sdraiati”? (ah no… in qualche caso questa non è nuova…).

Esperti ovunque: una faccia qualsiasi, un’occupazione apparente, una pandemia come tristissimo “partner” e lo scenario è fatto: chiunque invade i social con tanta sete di seguito!

La più grande e dannosa ingenuità del nostro tempo consiste nel non comprendere che un’infinità di esperti di tutto vale a dire che il mondo ne è essenzialmente privo.

Saggi, romanzi, poesie e tutto ciò che vorrei raccontare.

Carissimi amici (intanto pochi a seguirmi- ma buoni), spero gradiate la presente introduzione delle sezioni “I saggi minimi”, “Le poesie: da e verso me” e “Romanzi e storielle”; tutte pagine che rappresentano uno spazio molto importante per me e per coloro con cui da anni mi interfaccio in ordine a tematiche che reputo fondamentali per la mia vita ed esperienza personale.

Infatti, sarà dedicata alla pubblicazione di piccoli (e non) saggi, romanzi e poesie di mia fattura (che, spero, per voi piacevoli, ove mi voleste lusingare leggendone i contenuti).

Non sono uno scrittore professionista, non sono un giornalista, ma adoro riflettere ed esprimermi con la scrittura.

Il mio primo lavoro, il cui titolo è “Phasmofobìa – la fobìa dei fantasmi: racconto di un Sovrano qualunque”, è un saggio (I saggi minimi) che porta la mia firma e sarà (come tutti i futuri lavori, tranne che le poesie) pubblicato “a puntate”, capitolo per capitolo. Ed avrà cadenza mensile (almeno per adesso…).

Nell’annunciarvi questa mia “novità”, spero di avervi fatto cosa gradita e spero di allietarvi, interessarvi, incuriosirvi, come voi riuscite a fare con me.

Questa occasione mi è gradita per dirvi BRAVI e, dunque, per complimentarmi sinceramente con il lavoro che svolgete da appassionati Blogger!

Franz

Un Palazzo, un asino e così via!

Arte!

Sono mai stato in grado di comprendere quel meccanismo secondo il quale oggi l’arte è qualcosa rispetto a qualcos’altro?

No… non sto parlando dell’arte, di quella non ci capisco niente, per questo, proprio io, non ne posso parlare!

Sto parlando di una certa cosa che, che tutti credono che faccia parte del mondo dell’arte:

l’arte!

L’arte, appunto…l’arte, mi spiego?

No, non quella che conosciamo: è l’altra, l’altra arte, quella che prende in prestito l’arte per poi sembrare arte, capito?

Io si!

Io, a differenza degli altri, capisco sempre tutto e prima di tutti. Almeno, fino a quando gli altri, appunto, non capiscano qualcosa….

Perciò, forse è meglio che mi esprima in modo che tutti mi capiscano, così che – se magari poi si volesse continuare a parlarne  – si riuscirebbe anche a fare dei commenti su quello che sto dicendo.

Cerco di spiegarmi meglio: io sto parlando… dell’ arte!

Intendo, quell’arte che, se si va alla mostra, non si capisce bene cosa si stia guardando e cosa sia quella strana cosa appesa ad un tetto, o…

PEGGIO!!!!!

Una ringhiera vera che sbuca da una gigantografia, proprio gigante, di un palazzo; e sbuca proprio all’altezza di una parte di quella stessa gigantografia in cui c’è veramente una ringhiera gigante fotografata… meno gigante, certo, della gigantografia di tutto sto benedetto palazzo!

La ringhiera vera di un balcone stampato, o meglio…una ringhiera vera che copre una ringhiera stampata di un palazzo stampato in una gigantografia che, alla fine, raffigura un palazzo vero!

Una specie di fotografia gigantesca che pesa trecento chili per colpa della ringhiera vera attaccata al balcone!!!

Stampato ovviamente…

C’è uno che la commenta, ed è proprio l’autore dell’opera d’arte:

“…Il messaggio della verità che si presenta come risultato dell’immaginazione in cui l’occulto si fa strada nascondendo il vero significato delle cose, ed in cui il tutto culmina nell’ essere… che richiama il messaggio del vero e del falso, dell’ombra e della luce; che si avvicendano in un tutto visibile dell’anima intangibile… che è lo strumento attraverso cui il mondo cattura l’immaginario…”

Per un attimo mi son sentito male, come avessi scoperto di aver catturato un… un CAZZO DI PUGNO DI MOSCHE!

Però sono qui, proprio per (niente popò di meno che…) la grande mostra: dell’ARTE!

Ed ho visto tanta gente arrivare, centinaia di persone!!! Per vedere le opere… d’arte…

Ma non è quell’arte che dovremmo conoscere ed apprezzare! E’ davvero difficile spiegarlo, io parlo dell’arte: l’altra arte, quella che, magari, prende in prestito l’arte che conosciamo, per poi sembrare arte; che si presenta come opera esposta da uno che sta dove aveva esposto qualcosa qualche artista, certo, ormai vecchio…andato…passato: ecco, passato è il termine giusto! Tanto che le sue opere… dell’artista passato, intendo…, sono ora esposte perché ritrovate durante i lavori di ristrutturazione del palazzo della mostra…

Si…che ne so…uno a caso…magari le opere di un certo Modigliani, o di un altro…a scelta a sorteggio! Grande artista, ancora oggi riconosciuto in tutto il mondo, certo, la cui opera è esposta vicino a quella del genio che ha fatto quel buco, dal quale ha intravisto l’opera del Maestro Amedeo Modigliani…o di un Maestro a caso…

Quell’opera lasciata e dimenticata, trasformata “… in essere – l’artista commenta – in modo incompiuto per mostrare al mondo la vera essenza dello stato delle cose in cui la parte di quel tutto rappresenta il lato oscuro della coscienza dell’arte vista sotto l’aspetto dell’immaginario che riscopre cose che stanno dietro sotto e sopra le cose…”

Cose di qualcuno che io purtroppo, però, oggi non riesco più a trovare negli occhi della gente; opere di uno a caso, magari un certo Donatello, o un altro a scelta, a sorteggio: dove lo prendo un altro Michelangelo?

Così devo cercare qualcuno che faccia l’artista, che dica delle cose, che io dovrei andare a pescare tra gente che sa solo allungare schienali di sedie, di poltroncine, come se si sedesse uno che ha venti teste, una sull’altra, o un collo di tre metri; qualcuno che metta cento sedie di legno attaccate le une alle altre in modo confusionario, o che esponga ferraglie vecchie e arrugginite accanto a ferraglie moderne e lucide; o che pisci in bottiglie e poi ci scriva su “messaggi dalla vescica”, o che si scaccoli in pubblico e attacchi il tutto nella gigantografia di un naso!!! O CARTONI A FORMA DI PECORE E VASI DI CERAMICA: anche questi di cartone, si intende.

Insomma, un finto vaso rappresentato da una sagoma di cartone, che raffigura un vero vaso di ceramica che finge di essere di cartone per trasmettere, sicuramente anche in questo caso, “…Il messaggio della verità che si presenta come risultato dell’immaginazione in cui l’occulto si fa strada nascondendo il vero significato delle cose, ed in cui il tutto culmina nell’ essere…” eccetera, eccetera, eccetera…

Il mio amico milionario mi ha detto che mi devo impegnare, che il mondo ha bisogno di messaggi veri che passano attraverso l’esperienza quotidiana: “per questo noi da cinquant’anni ci occupiamo dell’arte” – dice… E mi ricordo bene quando mi ha detto che dovevamo trovare grandi artisti, anzi, mi ha detto, precisamente, che me li avrebbe presentati anche lui stesso, che ne aveva tanti di amici… grandi artisti…appunto!

Quindi, io mi sarei dovuto impegnare ad organizzare bene tutto per supportare e assistere lui ed i suoi amici: le mostre, le esposizioni, la scuola… “la scuola dell’arte”…appunto!

Perché, poi, i suoi amici, che ormai sono conosciuti in tutto il mondo per le loro qualità artistiche –  moderne, contemporanee, futuristiche e postfuturistico-psichedeliche – dovevano  essere presi, portati, riaccompagnati, verso e dalla “scuola dell’arte”, sino ad accomodarli su un aereo, su un treno, o che cavolo io ne so…

Ah…si… la Scuola con le sue mille sedi in tutto il mondo – che il mio amico stesso ha fondato ed in cui insegnano ancora oggi i suoi amici, i grandi artisti, appunto, che in questa immensa “scuola dell’arte” tengono esposte per tutto l’anno le loro grandi opere…che ne so….muri attaccati su altri muri, personal computers avvitati su un asino, sedie con tre braccioli, tappeti su cui sono attaccati piedi scheletrizzati, scheletri sotto cui sono attaccate stoffe “tappetizzate”…insomma…vai a ricordartele tutte le genialità… stampe di Picasso attaccate a riproduzioni di Renoir…

Insomma, parlo di tutte quelle opere d’arte…

Ma no! Non dell’arte vera e propria, ma l’arte, quella che conosciamo! Parlo dell’arte: l’altra arte, quella che, magari, prende in prestito l’arte tramontata e scovata in buco o dopo un crollo, per poi attaccarci sopra un palazzo, poi un asino e così via, per poi sembrare arte, che si presenta come opera esposta da uno che ora insegna questo tipo di arte moderna, contemporanea, futuristica e postfuturistico-psichedelica!

Franz